Digiuno intermittente. Perché

Digiuno intermittente, ma che cosa sappiamo a riguardo? Ci troviamo forse di fronte all’argomento più scivoloso ed insidioso mai affrontato. Parliamo di una moda, un trend, certamente, ma la questione non può esaurirsi qui. Perché quando si tocca l’argomento dieta in generale lo si affronta quasi sempre in maniera sbagliata. In molti ne vogliono parlare cercando solo l’aspetto consolatorio: la dieta vista come metodo per ritrovare forma fisica e con essa l’autostima.

Non che ci sia assolutamente nulla di male nel voler tornare a sentirsi bene con se stessi, anzi è la base per star bene con gli altri! Ma parlare di dieta, non ci stancheremo mai di ripeterlo, significa adottare un vero stile di vita, impegnarsi. Questo perché la dieta è l’abitudine, l’educazione alimentare, la consapevolezza che ciò che ingeriamo e i comportamenti a tavola hanno un impatto sull’organismo.

Parlare pertanto di qualcosa come la dieta digiuno intermittente ci porta su di un terreno molto scivoloso. Da un lato l’aspetto del trend lanciato magari da influencer o star attraverso social e libri. Dall’altra parte, di contro, la cosa più importante ed anche più sottovalutata in assoluto: ossia l’impatto del digiunare a fasi alterne sull’organismo e la salute complessiva, sia fisica che mentale. Ne abbiamo parlato in un certo senso anche a proposito della dieta sirt e della plank: una qualunque dieta per dimagrire impatta su metabolismo, cuore, fegato, muscoli, colesterolo e glicemia. E il digiuno intermittente?

digiuno intermittente
Digiuno intermittente. Perché

Il digiuno intermittente è qualcosa alla portata di tutti quanti, oppure no?

Parlare di dieta digiuno intermittente, come abbiamo avuto modo di anticipare e come ribadiremo, conduce su un doppio terreno di gioco, doppiamente scivoloso. Non è possibile né sarebbe corretto fare affermazioni positive o negative in senso assoluto, sarebbe scorretto. Ad ogni modo, e su questo si basa la deontologia e la responsabilità su cui fondiamo i nostri articoli, sarebbe anche sbagliato pensare che possa essere adatta a tutti.

Stiamo parlando di un particolarissimo regime alimentare che, in maniera non dissimile proprio dalla sirt e dalla chetogenica (detta anche low carb), può essere ripetuta a intermittenza e per brevi periodi. Questo proprio in virtù del fatto che, nel suo essere – per così dire- ipocalorica all’estremo, è piuttosto impegnativa per l’organismo. Ed è questo che non va mai dimenticato, cioè che una dieta ha sempre un impatto su tutto l’organismo.

Ma il digiuno in sé per sé si può davvero considerare una pratica purificante per corpo e mente?

Allora, se vogliamo considerare il digiuno intermittente come la pratica da cui nasce la dieta, cerchiamo comunque di essere scevri da attacchi di santonismo. Sì, ce la siamo inventata noi questa patologia, ma è un modo chiaro, speriamo spiritoso, di spiegare che non bisogna abbracciare tutto ciò che è presentato con aura di ascetismo e spiritualismo. Bisogna imparare a discernere senza mai perdere di vista ciò che di buono la modernità ci offre: i risultati delle ricerche e i conseguenti progressi della scienza e della medicina.

In questo caso specifico, pur adottando con serietà l’ottica razionale e pro-scientifica, possiamo però sostenere che c’è del buono nel digiuno. Sì, a patto che venga praticato per poco tempo e sotto uno stretto controllo medico, il digiuno può rivelarsi un ottimo sistema per ripulire l’organismo dalle tossine, dare respiro agli organi coinvolti nei processi digestivi e spingere il metabolismo a bruciare il pregresso. Ciò ha le sue ripercussioni positive anche sull’umore e la concentrazione.

digiuno intermittente
Ma il digiuno in sé per sé si può davvero considerare una pratica purificante per corpo e mente?

La dieta digiuno intermittente come pratica regolare nel tempo può rivelarsi dannosa?

Rispondere a questa domanda in merito al digiuno intermittente è come rispondere al dubbio sulle diete che escludono o riducono all’osso un certo nutriente. Tutto, dalla dieta al resto, è questione di equilibrio. In natura non c’è nulla di cui il nostro organismo non abbia bisogno, per cui è solo questione di proporzioni. Chiaramente, nel caso di intolleranza, anche di sostituzione. Ma per ciò che concerne il digiuno in sé come pratica dietetica da ripete in maniera sistematica e ripetuta nel tempo, la risposta non è dissimile.

Bisogna dosare tempi e modi, ed il solo modo per farlo, più che mai per la dieta digiuno intermittente, è affidarsi ad un medico. Privare il corpo di cibo per un dato periodo ad intervalli regolari di tempo può essere tollerabile e anche produrre effetti benefici a determinate condizioni. Non scordiamo mai che qualunque cosa facciamo per la nostra forma fisica impatta la salute, spesso in maniera davvero importante. Per cui tutto dev’essere tarato e commisurato su di noi.

Il digiuno intermittente non è esattamente una dieta fai-da-te allora?

Assolutamente, la dieta digiuno intermittente non è una dieta fai-da-te, nella maniera più definitiva. Affrontare i periodi e gli intervalli singoli di assenza di ingestione significa saperli gestire con le giuste compensazioni, e con una tabella di dieta molto precisa. Tutto ciò presuppone a monte sia che la persona che vi si sottopone sia in buona salute, sia che sia stata fatta un’anamnesi prima di cominciare.

Per chi già ci segue sarà sicuramente un concetto piuttosto ripetitivo, ma assolutamente fondamentale ed imprescindibile. Esistono dei parametri che ci rendono unici e differenti gli uni dagli altri. Sesso, età, altezza, rapporto massa magra- massa grassa, eventuali patologie croniche, intolleranze… Non esiste una dieta universale così come non esistono allenamenti universali. Esistono gli assunti basilari della biologia che valgono sempre, ma passare all’azione vuol dire saper scegliere ciò che è meglio per ciascuno.

Prima di scegliere il digiuno intermittente, le regole fondamentali: mangiar sano con un programma personalizzato, fare attività fisica… e NovaShape!

Prima dunque di scegliere il digiuno intermittente, bisogna avere coscienza e senso di responsabilità. Questo vuol dire non solo entrare nell’ordine di idee che fare una dieta vuol dire cambiare stile di vita con impegno. In secondo luogo, fare tutti i controlli del caso, che sicuramente un dietologo e/o un nutrizionista serio vi chiederebbero prima di esprimersi. Quindi conoscere e far conoscere perfettamente il proprio organismo, per arrivare a un giusto programma personalizzato. Allo stesso modo, tarare su di sé anche una corretta attività fisica che coadiuvi.

Da non scordare mai, insieme alle sane abitudini di vita e auna dieta basata su anamnesi e screening, anche il supporto dell’integratore alimentare NovaShape. A base di principi attivi frutto dell’incontro tra ricerca e natura e certificato ISO 9001, NovaShape supporta il percorso di dimagrimento agendo sul controllo dei parametri metabolici, del colesterolo e della glicemia. Sostiene il cuore, ridona forza e vitalità contrastando anche il gonfiore addominale e la pigrizia intestinale. Perché quando l’organismo è in forma, si è sempre in forma anche fuori!

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Prima di scegliere il digiuno intermittente, le regole fondamentali: mangiar sano con un programma personalizzato, fare attività fisica… e NovaShape!

Prima del digiuno intermittente. Le basi

Prima di entrare nel pieno di ciò che riguarda le modalità del digiuno intermittente, partiamo proprio dalle basi. Secondo i canoni della dieta generalmente riconosciuta, viene sfruttato come primo principio quello della termogenesi. Ossia del dispendio calorico di energie indotto dagli stessi processi digestivi degli alimenti. Da ciò ne deriva che, a parità di calorie, suddividere i pasti anziché nei tre classici in almeno cinque, con l’inserimento di due spuntini.

Ripartire ci aiuterà ad arrivare ai pasti principali più sazi, riducendone le quantità. In questo modo si equilibreranno le calorie, ma saranno meglio distribuite nell’arco della giornata. Ciò consentirà una termogenesi più frequente e la conseguente accelerazione metabolica che permetterà di bruciare grassi e assimilare al meglio i nutrienti. Non di meno, questa sana abitudine contrasta anche l’ormone dello stress, il cortisolo, responsabile anche della fame nervosa. Proprio la capacità di questo regime di alzare il ritmo metabolico tenendolo sempre impegnato, previene anche il catabolismo.

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Prima del digiuno intermittente. Le basi

Dalle basi alla loro contestazione. Il principio cardine della dieta digiuno intermittente

Appare fin qui già piuttosto evidente quanto le basi dei regimi alimentari riconosciuti in medicina si scontrino con i modi della dieta digiuno intermittente. Stiamo parlando, come già anticipato, di quello che sicuramente è un trend seguitissimo, ma in fondo non così nuovo. Come anche le diete scientificamente testate ed ufficialmente riconosciute, anche questa si presenta e si è presentata in varie forme. Si va dalla tanto chiacchierata paleolitica, che prevede una lauta mangiata seguita da due o tre giorni di digiuno, alla così detta 16/8 (16 ore di digiuno + 8 di nutrizione con due o tre pasti).

In qualunque salsa, sotto qualunque nome venga proposta, il principio basilare della dieta digiuno intermittente è per tanto quella di creare un lasso temporale di digiuno seguito da uno di alimentazione. Il tutto per incidere sul ritmo del metabolismo ormonale e sulla gestione delle calorie. In pratica dare ogni volta una forte scossa al metabolismo per accelerarne i processi e contemporaneamente anche ripulire il corpo.

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Dalle basi alla loro contestazione. Il principio cardine della dieta digiuno intermittente

Come sembra che funzioni il digiuno praticato come dieta

A questo punto non resta che cercare di capire come funziona, almeno secondo la teoria di chi l’ha elaborata, la dieta digiuno intermittente. In condizioni di digiuno si assesta e si placa – per così dire- l’ormone dell’insulina. Virtuoso in quanto responsabile dell’ anabolismo, ma di contro anche insidioso perché è proprio all’insulina che si deve, ahinoi, l’accumulo di adipe. Contemporaneamente, sempre a quanto, pare, la condizione di digiuno favorisce però un altro ormone, l’ IGF-1, ovvero somatomedina. 

Ma quel che è davvero interessante, sempre almeno in teoria, il digiuno intermittente stimola anche la produzione di un altro ormone, il GH. Questo viene anche comunemente detto ormone del benessere, oppure più propriamente ormone della crescita. Il GH non solo stimola l’anabolismo, come l’insulina, e aiuta l’ipertrofia muscolare.

Esso evita anche la formazione di depositi adiposi in eccesso… a differenza dell’insulina. Non è un caso che il body building organizza sempre la coordinazione tra dieta ed allenamento in funzione di stimolare quest’ormone, che migliora la composizione corporea generale.

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Come sembra che funzioni il digiuno praticato come dieta

Un sistema di dieta digiuno intermittente visto nel concreto

Dopo aver spiegato tutte le implicazioni deontologiche, mediche, nonché il dettaglio biologico (presunto e non ancora comprovato), è tempo di fare uno step ulteriore di approfondimento. La dieta digiuno intermittente non sarebbe vista in maniera completa, dettagliata ed esaustiva, senza un esempio pratico. Come il riferimento qui citato, anche noi preferiamo non dare risalto alla fonte originaria dell’esempio che seguirà.

Non è cattiva volontà, né tantomeno un modo per giudicare e condannare senz’appello il metodo in questione. Semplicemente, sempre per correttezza deontologica, non riteniamo il sia opportuno citare fonti su argomentazioni non validate. Tanto per cominciare, ottimizzare la dieta digiuno intermittente significa fare anche una parallela ed intensa attività fisica. Vanno quindi consumati tre pasti, svolta una sessione di allenamento, cui seguono 16 ore di digiuno.

Nel dettaglio, una pre-colazione a medio-basso indice glicemico e pochi grassi, con proteina e carboidrato. Segue poi una colazione completa, l’allenamento ed immediatamente a seguire un pasto completo. Dopodiché, o dalle 13.00 o dalle 15.00, digiuno fino al mattino dopo.

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Un sistema di dieta digiuno intermittente visto nel concreto

La dieta digiuno intermittente e il pensiero generale dei nutrizionisti seri, in breve

Come abbiamo detto fin dall’inizio di quest’articolo, non è nostra intenzione sbilanciarci con commenti o altro tipo di inferenze. La dieta digiuno intermittente non può al momento essere giudicata né in senso elogiativo e rassicurante, né tantomeno però anche in senso totalmente negativo o spregiativo. Quel che possiamo però dirvi è ciò che in buona sostanza ne pensano dietologi e nutrizionisti seri. Troppe volte, specialmente nelle pratiche sportive ad alta intensità come il body building, si guarda molto più al risultato della forma esteriore e dell’esplosività muscolare.

Questo significa che, proprio come abbiamo ribadito nella premessa, il sano e naturale rapporto di continuità tra esercizi e diete per la forma fisica e l’impatto delle une o delle altre sulla salute dell’organismo… va a farsi benedire! Ciò per intendere che un digiuno intermittente può sicuramente dare una forte scossa al metabolismo, ma ci sono anche dei contro.

Innanzitutto, come visto nell’esempio sopra citato, manca un presupposto fondamentale anche solo per giudicare l’attendibilità di una dieta: le proporzioni. In secondo luogo, se da una parte si stimola (sembra) l’ormone GH, dall’altra è pur vero che di pasti principali veri e propri se ne farebbe, almeno nell’esempio, uno solo. Il tutto accompagnato da un allenamento ad alta intensità e 16 ore di digiuno. Certamente chi è in grave sovrappeso perderà qualcosa, ma il problema è proprio come tale regime metta alla prova la salute…

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La dieta digiuno intermittente e il pensiero generale dei nutrizionisti seri, in breve

Digiuno intermittente si o no? Nel dubbio, meglio affidarsi alla scienza e alle regole del vivere bene

Lo ribadiamo ancora una volta, nessuno in questa sede può né vuole esprimere giudizi di merito sulla dieta digiuno intermittente. Quel che crediamo e speriamo di aver fatto con serietà è aver offerto semplicemente un quadro generale della situazione, così che ognuno possa trarne un’idea. In linea generale, certamente quello che possiamo fare ancora per tutti voi lettori è consigliarvi, dato l’impatto della dieta sulla salute. di restare nel range di ciò che la comunità medica ha avuto tempo e modo di testare e certificare. Ricerca, test, verifiche nel lungo tempo, pubblicazioni validate, solo da questo si può partire e mai dal fai-da-te ricavato da internet.

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Digiuno intermittente si o no? Nel dubbio, meglio affidarsi alla scienza e alle regole del vivere bene

Quindi, se intendete iniziare un percorso per ritrovare la vostra forma migliore, sapendo che ci sono sempre conseguenze (positive o negative) sulla salute, fatelo affidandovi ad un professionista. Che sia un dietologo o un nutrizionista, saprà certamente decidere insieme a voi, in base alla vostra storia medica e alle vostre caratteristiche, la dieta migliore. Dopodiché mai trascurare i benefici ulteriore derivanti da una parallela attività fisica ed il supporto di un integratore multi-funzione sano e riconosciuto come NovaShape!



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