Calo del desiderio. Tutto ciò che dobbiamo sapere

Calo del desiderio, ecco di cosa vogliamo parlarvi adesso. Se finora ci siamo spesso occupati di rimedi farmaceutici, come ad esempio i vasodilatatori o in generali farmaci per l’erezione, oppure di estratti naturali come la Butea Superba o Dapoxetina, ora andiamo più a fondo. Si parla spessissimo di problemi di erezione, ma è un argomento così ampio, complesso e delicato, da non poter essere guardato né troppo dal punto di vista scientifico, né tanto meno isolando la funzione erettile rispetto a tutto il resto. Il calo del desiderio maschile affolla dubbi, ansie, paure e insicurezze figlie dell’epoca in cui viviamo.

Certamente l’aspetto medico e scientifico resta nella fattispecie dell’argomento assolutamente onnipresente ed imprescindibile. Questo, come vedremo anche più avanti, sia sotto l’aspetto delle necessarie spiegazioni del caso, relative alle dinamiche organiche, sia per ciò che attiene a molte delle cause di tale calo. Se infatti la libido è un sentimento, un istinto, una sensazione necessaria per predisporre all’atto sessuale, è anche vero che esso viene mosso da reazioni chimiche minacciate anche per motivi di salute. In ogni caso, è il momento di scoprire di più su tutto quel mondo che c’è dietro ricerche del tipo Calo Del Desiderio Rimedi. Cominciamo allora, seguiteci!

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Calo del desiderio. Tutto ciò che c’è da sapere

Calo del desiderio, quali possono essere le ragioni che frenano l’istinto?

Ok ragazzi, cerchiamo come sempre proviamo a fare, di essere diretti. Cominciamo col dire che parte della risposta si trova già nella domanda posta dal titolo qui sopra. E sì, certo che ci sono delle ragioni che frenano l’istinto. Del resto, come abbiamo chiaramente anticipato già anche nella nostra introduzione qui sopra, la libido è di per sé un vero e proprio istinto. Ed il calo del desiderio, per quanto sia un inciampo possibile e altrettanto naturale, è di fatto un ostacolo a qualche cosa di innato.

Attiene a tutto ciò che siamo dalle nostre radici primordiali. Ha direttamente a che fare con la necessità basica di proseguire la specie, quell’imprinting genetico comune a tutte le specie che si esplica attraverso il desiderio e l’atto sessuale. La libidine è la chiave di volta per obbedire all’istinto più alto: il bisogno di vivere e continuare la vita.

E la vita si basa sullo sviluppo e la consapevolezza degli istinti primordiali. Per noi, come specie evoluta, è anche questione di saperle tradurre nel contesto sociale, e nel modo in cui nei secoli abbiamo imparato la consapevolezza di noi stessi e del saperci relazionare agli altri.

Ragione sentimento. Che cosa può frenare il desiderio?

Ci scusiamo con chi sia particolarmente appassionato di letteratura classica, se adesso abbiamo citato il titolo Ragione E Sentimento. Ma, proprio in luce della profondità di chi tra voi è addentro a questo tipo di lettura, confidiamo che ne abbiate già colto il senso. Ricollegandoci direttamente a ciò che abbiamo osservato poco più sopra, l’istinto del desiderio sessuale nasce con la vita stessa ed è l’input innato che ci spinge a soddisfare la necessità di vita. Vita che vada oltre il nostro vivere, che assicuri al mondo e al ciclo naturale delle cose una continuità. Così è per tutte le specie. 

Poi ci siamo evoluti, e abbiamo imparato la consapevolezza di noi stessi e la capacità-necessità di saperci rapportare agli altri, e in generale al concetto di altro da noi. Abbiamo imparato a capire e capirci, operando un’evoluzione di linguaggi e comportamenti, ed è così che comincia la ragione che doma e in qualche modo istruisce il sentimento. Questo, come ogni salto in avanti, genera anche rischi e… controindicazioni. Una di queste, è il calo del desiderio.

Troppa ragione allora? Cosa ci frena oggi nel desiderio sessuale?

Ancora una volta, buona parte, quella essenziale, della risposta è già posta all’interno della domanda del titolo. Oggi viviamo di troppa ragione, per cui ciò che è stata una necessaria evoluzione per poterci dire dotati di intelletto e pensanti, membri di una società civile, si è trasformata in un ostacolo. Un potenziale ostacolo, in grado di rendere in alcuni casi inoffensivo il ricordo emotivo ed istintivo di ciò che siamo alla radice. L’attenzione è costantemente assorbita da altri obiettivi, altre necessità, altri bisogni. Questo determina in prima istanza il calo del desiderio.

Non ci riferiamo qui nella fattispecie solamente alle necessità quotidiane legate al lavoro, o allo studio, e a come pure oggi, già dall’adolescenza, vengano richiesti standard di performance estremamente ambiziosi e sempre competitivi. Parliamo anche di come la crescente precarietà ci abbia resi più affamati di cose basilari, ansiosi ogni giorno di doverci guardare le spalle, come se nulla possa essere costruito e ogni giorni si ricominci daccapo. Basterebbe già questo a riflettere su ovvie conseguenza: la mancanza di un vero sonno notturno ristoratore, gli stati d’ansia, la rabbia, e ciò che poi ne consegue al livello fisico: pigrizia fisica, che diventa inedia intestinale, ricerca di comfort food, quasi sempre insalubre, che si traduce in ingrassamento, e… calo del desiderio! 

Ma quali sono tutte le cause psicologiche e morali del calo del desiderio?

Quanto spiegato fino a questo momento già basterebbe come elenco di cause emotive, morali e psicologiche per spiegare il calo del desiderio maschile come male morale dei nostri tempi. Ma chiaramente non sono i soli. Una società iper-competitiva che chiede il massimo in cambio del minimo (quando va bene) e regala incertezze che costringono a focalizzare le proprie energie sul minimo indispensabile: questo è il nostro contesto attuale.

Ma, va da sé, una società iper-competitiva è al tempo stesso una società iper-stimolante. Troppi stimoli, troppe sollecitazione e che cominciano ad un’età sempre più precoce. Tutto ciò che dovrebbe invece attrarci già da ragazzini verso una vita più naturale, fatta di incontri ed anche scontri con la realtà, con gli altri, e che ci aiuti a capire come funzionano le relazioni partendo dal gioco, non ci attrae più. Perdere pezzi di vita, partendo proprio dalla dimensione del gioco, significa poi anche dover affrontare in età adulta il calo del desiderio.

Nemmeno riusciamo più a vederle, persi nella TV, nei videogiochi, e, peggio del peggio, nei social media, all’interno dei quali convogliano moltissimi aspetti del quotidiano. Abbiamo chiuso la finestra sul mondo e sul contatto sereno e puro con i nostri istinti. Ma non è tutto, perché esistono anche altre cause di carattere sociale ed emotivo che determinano il calo del desiderio maschile.

Calo del desiderio maschile. Quando qualcosa si rompe dentro di noi

Proprio così, oggi, proprio per le ragioni appena esposte, non possiamo più permetterci di liquidare un argomento così serio e delicato con delle battutine da bar dello sport. Non oggi, non più, non ci può più essere spazio per la goliardia. E non è questione di voler essere seriosi, né tantomeno di volersi atteggiare a moralizzatori. Tutt’altro, la dimensione dell’erotismo, quindi del sesso e del desiderio, rappresenta sempre una sfera della vita legata all’emozione pura, al perdersi in un interludio fuori dal mondo con chi abbiamo vicino, al gioco… il gioco del riscoprirsi a vicenda.

Purtroppo, esistono anche tante altre cause, fuori dalla porta di casa e spesso anche dentro, che minacciano questo gioco di scoperta e auto-consapevolezza, e con la stessa brutale veemenza di uno schiaffo. Ci riferiamo a tutte quelle persone che, soprattutto in età infantile e in genere prepuberale, subiscono un trauma che porti al calo del desiderio. Si può trattare di un’educazione morale e/o religiosa particolarmente repressiva nei confronti di ciò che la sessualità rappresenti.

Una diseducazione alla dimensione sessuale talmente forte da inibire qualunque istinto personale. In molti altri casi, invece, si può trattare purtroppo di ricordi traumatici legati a determinate esperienze sessuali specie se in adolescenza e se sono le prime. In questo novero, purtroppo, vanno ricordati anche gli abusi, spesso perpetrati da persone che hanno vissuto il sopruso o la repressione in prima persona.

calo del desiderio maschile
Calo del desiderio maschile. Quando qualcosa si rompe dentro di noi

Calo del desiderio maschile. Tutto parte dalla testa

Ebbene sì, ormai sembra piuttosto scontato e lapalissiano che la libido, l’istinto innato del desiderio sessuale, nasca dalla testa. Da lì si parte per mettere tutto il meccanismo in moto. Questo è ciò che risulta indispensabile come il motorino di avviamento, a ciò che infine conduce all’erezione e permette di mantenerla. Se, come abbiamo già visto, ci si perde nell’inconsapevolezza di sé, nell’imprinting repressivo dell’educazione ricevuta o dei traumi subiti, nei propri stress e nell’insicurezza, assistiamo al calo del desiderio. 

Così, da una dimensione di piacere che dovrebbe trasportarci altrove, ci ritroviamo catapultati in una dimensione di ansie distrattive che minano non solo l’erezione e la ricerca del piacere, ma possono essere somatizzate spingendoci poi a comportamenti autodistruttivi. Restare in forma, condurre una vita fatta di sane abitudini, non è fondamentale solo per la giusta concentrazione sul lavoro e nello studio o per chi fa sport. Usciamo dalle convenzioni superficiali, perché vivere bene è utilissimo anche per aiutare sia l’erezione sia la stessa libido che ne è alla base.

 

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Calo del desiderio maschile. Tutto parte dalla testa

Calo del desiderio. Dalla testa… al pene!

Per quanto ci riguarda in maniera particolare come Paese, a questo clima sfavorevole ad una sana e spensierata vita sessuale fatta di un desiderio libero e puro, contribuisce anche un altro fattore. In generale, molti di noi qui vivono una condizione di ritardata emancipazione personale rispetto al guscio familiare. Questo vuol dire sia un maggiore ritardo a lasciare sotto più aspetti la propria comfort zone per confrontarsi col mondo, che una differita nel formarsi come uomini adulti. Ed è inutile dire quanto ciò contribuisca a mettere in scacco la sicurezza di sé anche nella virilità.

Insomma, il modo in cui le influenze esterne che viviamo fin dall’infanzia ci orientano a vedere la sessualità possono condizionarci in maniera molto forte. Oltre questo, una mancata emancipazione, così come il sentirsi perduti in altre problematiche quotidiane, oppure il subire il senso moderno della competitività e della performance anche nel sesso, può bloccare tutto in noi. E, come abbiamo ormai capito, se il motorino di avviamento della testa non risponde, soffriamo il calo del desiderio. 

calo del desiderio
Calo del desiderio. Dalla testa… al pene!

Calo del desiderio maschile. Dalla testa fin giù, ecco cosa accade

A questo punto, è però importante riprendere e sottolineare un concetto che abbiamo lasciato all’inizio di quest’articolo sul calo del desiderio maschile. Se ricordate, abbiamo appena accennato al fatto che la libido, così come tutti i nostri istinti e sentimenti, in effetti, è frutto di una serie di elaborazioni chimiche che partono dagli impulsi cerebrali.

Questo vuol dire che alla radice del desiderio non ci sono solo gli imprinting, l’educazione, l’istinto innato. Tutte queste cose trovano realizzazione e risposta, prima che nelle nostre espressioni fisiche, nei recettori del cervello che attivano dei meccanismi. La sostanza, o meglio l’ormone principe a presiedere il processo legato al desiderio sessuale, è il testosterone.

Questo è altresì responsabile delle principali caratteristiche maschili. In alcuni casi, legati tanto allo stress quanto anche a patologie fisiche, questo può risultare in difetto rispetto alla prolattina, ormone prevalentemente femminile ma presente anche nel maschio. E qui scopriamo un’altra causa. per così dire psichico-clinica, del calo del desiderio maschile.

Ma non è tutto, perché quando il testosterone non trova ostacoli a venir prodotto, e dunque può attivarsi l’intero processo che inizia dalla libido, è lì che si scende giù… Giù verso il fegato, organo fondamentale per la pulizia e il filtraggio dell’organismo, nel quale, durante la formazione dell’urea, l’amminoacido essenziale dell’arginina viene trasformato in citrullina. Al termine di questo ciclo, proprio la citrullina partecipa alla vasodilatazione arteriosa…

desiderio sessuale
Calo del desiderio maschile. Dalla testa fin giù, ecco cosa accade

Calo del desiderio maschile. Quando il corpo risponde all’istinto

Ecco come, quando non interferisce nulla che possa causare il calo del desiderio maschile, dal testosterone si mette in moto, attraverso il ciclo dell’urea nel fegato e la trasformazione dell’arginina in citrullina, il meccanismo dell’erezione. In ciò, la vasodilatazione arteriosa è fondamentale perché anche ai tessuti del pene, così come accade ai muscoli quando il corpo è sotto sforzo, arrivi più ossigeno. E l’ossigeno è vitale, come sappiamo, perché viene bruciato dalle cellule per produrre energia. Vasodilatazione arteriosa nei muscoli lisci del pene, favorita da un particolare ormone.

Quando arriva finalmente il necessario maggior apporto di ossigeno alle cellule dei tessuti dei corpi cavernosi del pene, scatta infine l’azione erettile. L’erezione vera e propria si completa poi con la contemporanea contrazione delle vene. Il ristagno di sangue venoso conseguente alla contrazione, combinato con la vasodilatazione arteriosa, è lo scatto di serratura che fa alzare il pene.

Bisogna però fare attenzione, data la complessità e la delicatezza dell’argomento. Al calo del desiderio maschile possono purtroppo contribuire anche serie patologie, anche di carattere oncologico. Può trattarsi di tumori alla prostata in stato avanzato, oppure di malattie renali croniche. Situazioni di severa sofferenza clinica che portano ad un significativo calo al livello ematico del testosterone.

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Calo del desiderio maschile. Quando il corpo risponde all’istinto

Calo del desiderio rimedi. Da Maximo a Novashape, il segreto è star bene!

Fatti salvi questi casi appena nominati che necessitano di un serio e costante intervento e monitoraggio di carattere medico-chirurgico, l’aiuto che possiamo trovare per il contrasto al calo del desiderio viene certamente dagli integratori. Così come per chi affronta situazioni di stress, che siano dovute al lavoro, allo studio, all’attività fisica, alla ripresa post traumi o post interventi medici, gli integratori sono la giusta risposta. Tra i più accreditati sicuramente Maximo, ricco di soli eccipienti naturali, e capace quindi di rispondere alle esigenze di un organismo stressato.

Ma se Maximo, con la sua formula a base di Agrinina, Taurina, radice di Maca e di Tribulus Terrestris, Zinco e Vitamina E, completa il fabbisogno fisico con ingredienti e sostanze che il corpo stressato non riesce a produrre a sufficienza, bisogna pensare anche ad un altro aspetto. Il volersi bene, voler sentirsi, e anche percepirsi, in una forma migliore, più sana, leggera. Questo ha un doppio beneficio, sia fisico e legato alla salute in sé per sé, sia psicologico ed emotivo. A questo da risposta adeguata un altro fondamentale integratore, che è Novashape.

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Calo del desiderio rimedi. Da Maximo a Novashape, il segreto è star bene!

Grazie all’azione di Novashape, capace di aiutare rispetto al senso di fame, al dimagrimento e all’assorbimento dei nutrienti dal cibo, al controllo della glicemia e all’intestino pigro, aiuta a volersi bene, a sentirsi bene e, alla fine, a contrastare anche il calo del desiderio. Insomma, Novashape è davvero tutto da scoprire!


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